Afragola TAV di Zaha Hadid
Una cattedrale nel deserto. Mai modo di dire fu più calzante se guardiamo alla avveniristica stazione TAV di Afragola disegnata dall’archistar Zaha Hadid, irachena di nascita ma naturalizzata inglese. Inaugurata nel 2017, un anno dopo la morte della stessa architetta che l’aveva progettata, nasce dopo innumerevoli ritardi dovuti principalmente alla mancanza dei fondi per la costruzione. Zaha Hadid, che ha firmato anche il MAXXI di Roma e la stazione marittima di Salerno, aveva già sperimentato con le altre strutture precedenti, i ritardi e gli ostacoli della burocrazia italiana. La “porta del Sud”, come viene chiamata la stazione di Afragola, non sfugge a questo destino.
La stazione è bellissima, un pitone bianco snodato che attraversa i binari. Ma se l’architettura monumentale della stazione è di grande impatto e la distribuzione interna dei flussi risulta efficiente, la posizione dell’edificio e i suoi collegamenti con la città e il contesto metropolitano rimangono ancora molto deboli, se non nulli. La nuova stazione sorge infatti a 12 chilometri dal centro del capoluogo campano e a livello infrastrutturale non è connessa né con la metropolitana napoletana e né con la rete della Circumvesuviana. Inoltre è anche difficile raggiungerla in auto, vuoi per il traffico delle arterie intorno al capoluogo, sia per la segnaletica. Non si capisce, almeno io non lo capisco, il perché di una tale opera monumentale nel mezzo del nulla ad un quarto d’ora da Napoli, così vicina ma così lontana per la mancanza di qualsivoglia collegamento. Destino attualmente condiviso da altre realtà simili, basti pensare alla cattedrale nuda dell’alta velocità di Reggio Emilia disegnata da Santiago Calatrava e, per non pescare sempre nel nostro mare, anche alla stazione dell’alta velocità di Lione, sempre firmata dall’ingegnere spagnolo. Sono questi episodi mancati, fantasmi, ironicamente tutte le architetture citate sono bianche, di un’architettura troppo spesso vittima di un politica di interessi economici e non dono disinteressato al servizio dei cittadini. Non a caso Afragola è la cittadina dell’ultimo vero “Imperatore” di Napoli e della Campania, Antonio Bassolino. A pensar male si fa peccato, ma…