INDIA, IL VIAGGIO DI UNA VITA

Sono stato in India molte volte, in posti diversi e per periodi anche molto lunghi. E’ un Paese che definire tale suona riduttivo perché in realtà è, per la sua estensione, un continente. Ma lo è anche per la diversità della sua gente, delle religioni, dei riti e tradizioni. Qui convivono molte religioni, tra cui induismo, buddhismo, sikhismo, islamismo e cristianesimo, che coesistono pacificamente. 

Con una storia millenaria, l’India è stata il crocevia di numerose civiltà e ha vissuto periodi di splendore e dominazione straniera, dalle magnifiche rovine delle antiche città di Harappa e Mohenjo-Daro, testimonianze dell’antica civiltà della Valle dell’Indo, la storia dell’India è ricca di grandi imperi e dinastie. Il periodo coloniale britannico, durato quasi 200 anni, ha lasciato un’eredità complessa, ma ha anche contribuito a plasmare l’India moderna.

Sono diversi i luoghi che mi hanno colpito. Non posso non citare Calcutta, o Kolkata, situata nella regione orientale del West Bengala a poca distanza dal confine con il Bangladesh. “La città della gioia” per usare il titolo di un famoso libro di Dominique Lapierre è conosciuta per Madre Teresa, i risciò umani, l’architettura coloniale britannica e i vivaci mercati nonché per Bollywood, che muove molti più capitali della vera Hollywood.

Il Rajasthan, è uno Stato nel nord dell’India noto per la sua maestosità e il suo fascino. È una terra di antichi regnanti, con imponenti fortezze e palazzi che testimoniano il glorioso passato della regione. Il Rajasthan si può riassumere in una parola: colore.  Tutto è colore, gli abiti delle donne come i turbanti degli uomini. Passando per intere città colorate, come Jodhpur, la città blu.  

Calcutta e il Rajasthan condividono entrambi un patrimonio culturale straordinario. Le strade di Calcutta sono piene di mercati affollati, dove si possono trovare oggetti artigianali unici e saporiti piatti di strada a base di pesce come il “maachh bhaat”, riso con pesce e il “jhol”, zuppa di pesce. Nel Rajasthan, i mercati delle città come Jaipur e Jodhpur offrono una miriade di opzioni per lo shopping di tessuti, gioielli e sculture tradizionali ma anche qui il cibo è una costante dell’esperienza indiana come la “dal baati churma”, una combinazione di lenticchie, pane integrale cotto al forno e dolci a base di farina di grano. Entrambe le regioni sono anche famose per i loro festival. Calcutta si anima durante il Durga Puja, una festa dedicata alla dea Durga, mentre il Rajasthan ospita il colorato festival di Holi, dove le persone si lanciano polveri colorate in segno di gioia e celebrazione.

Non può mancare in questo breve compendio la destinazione spirituale per eccellenza, Varanasi o Benares, sulla riva del fiume sacro, il Gange, considerata una delle sette città sacre dell’induismo perché si crede che il fiume Gange qui si sia incarnato. La storia di Varanasi risale a oltre 3.000 anni fa, rendendola una delle città continue più antiche del mondo. Ogni giorno, migliaia di pellegrini si immergono nelle acque del fiume sacro per purificarsi spiritualmente. La città è famosa per i suoi ghat, le scalinate che conducono al fiume, scalinate sulle quali le persone svolgono riti religiosi e cerimonie di cremazione. I festeggiamenti di Diwali, il festival delle luci, a Varanasi sono tra i più spettacolari dell’India, con l’intera città illuminata da innumerevoli diya, le lampade ad olio. 

Le foto che seguono sono solo un assaggio della esperienza di chi arriva in India che si troverà come catapultato in un mondo incantato